sabato 28 gennaio 2012

Gelo in arrivo!

Tutti i centri di calcolo confermano che Febbraio sarà gelido e potremmo raggiungere le temperature del mitico febbraio 1956 molti fattori coincidono. Sotto un'estratto di un articolo a riguardo: "Sono tantissime le analogie con il famoso febbraio 1956, il mese della "nevicata del secolo": anche lì, su scala Europea, tutto iniziò il 27 gennaio, con l'arrivo delle prime masse d'aria Siberiana sull'Europa nord/orientale, proprio come accaduto ieri. Che era 27 gennaio. Inoltre anche nel 1956 i due mesi precedent al freddo storico, dicembre 1955 e gennaio 1956, furono decisamente miti su gran parte d'Europa. Probabilmente sono solo coincidenze ma forse no. Febbraio 1956 fu un mese davvero polare per gran parte d'Italia. Tutta la pianura Padana fu abbracciata da un'isoterma di -15°C a 850hPa, mentre sulle Alpi arrivò la -20°C alla stessa quota. Esattamente come gli ultimi aggiornamenti previsionali delineano gli scenari per la prossima settimana. Freddo e neve colpirono prima il centro/nord, poi il sud. Esattamente come gli ultimi aggiornamenti previsionali delineano gli scenari per la prossima settimana. Il gelo arrivò direttamente dalle steppe Siberiane e stazionò in Europa per oltre 20 giorni. Esattamente come gli ultimi aggiornamenti previsionali delineano gli scenari per la prossima settimana.
Andiamo a vedere le temperature minime registrate in quel mese nelle principali località Italiane: stiamo ricordando un grande evento del passato, ma se tutto fosse confermato questi valori così straordinari potrebbero essere le nostre previsioni per i prossimi giorni: Torino -22°C, Bergamo -20°C, Vicenza -19°C, Verona e Milano -18°C, Treviso e Piacenza -17°C, Bolzano -16°C, Padova, Trieste e Brescia -15°C, Bologna, Rimini e Ravenna -14°C, Ferrara e Pescara -13°C, Firenze, Venezia e Pisa -11°C, Grosseto -10°C, Crotone -8°C, Roma -7°C, Genova -6°C, Napoli -5°C, Cagliari -3°C, Bari, Lecce e Brindisi -2°C, Palermo e Messina 0°C.." Tratto da MeteoWeb



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venerdì 6 gennaio 2012

Raffiche oltre i 100 km/h su varie località in Sardegna

Venti intensi di maestrale, come non se ne vedevano da almeno 2 anni, hanno interessato l’isola durante la notte. La maestralata attesa da oltre 6 giorni, si è mostrata molto intensa non solo nelle zone montuose e nelle località esposte a ovest, del nord e del sud, ma anche nelle località sottovento ogliastrine, dove nella notte sono stati rilevati dalla aeronautica militare raffiche a 135 km/h a Capo San Lorenzo.

Valori di vento molto elevati sono stati rilevati anche dalla rete amatoriale sarda, anche se c’è da ricordare che i rilevamenti del vento sono per varie stazioni della rete inaffidabili. Citiamo i valori di raffica massima sopra i 100 km/h, provenienti dalle stazioni che risultano maggiormente esenti da errori.

156 km/h a Asuni Modighina 600 metri
145 km/h a Poggio dei Pini 197 metri
135 km/h Capo San Lorenzo.
115 km/h Capo Carbonara
111 km/h a Stintino (da validare una raffica a 145 km/h)
104 km/h Tonara 925 metri

Qui riportata invece una previsione dei venti effettuata ieri da wrf Sardegna Clima, in cui grazie alla ottima valutazione della orografia, si riesce a fornire una previsione anche delle località dove i venti subiscono intensi rinforzi, a causa di fattori orografici e non.

Segnaliamo inoltre locali grandinate imputabili alla aria fredda che in queste ore stà letteralmente sfiorando l’isola e che si presenta maggiormente concentrata alle alte quote troposferiche. Temporaneamente imbiancate dalla grandine Fonni e l’hinterland settentrionale e orientale di Cagliari.

I venti di maestrale si attenueranno nella notte, anche se una nuova giornata di maestrale, questa volta meno intenso e confinato soprattutto ai settori occidentali è attesa per la giornata di domenica. Come avevamo più volte accennato non si hanno invece in previsione periodi perturbati, almeno fino al 16, questo prolungherà per molte località il periodo secco iniziato circa 15 giorni fa, amplificato dalla frequente ventilazione nord occidentale secca.




 Articolo di Andrea Murgia Sardegna clima

La Terra ha raggiunto la minima distanza dal Sole: ma allora perchè siamo in inverno?

La Terra è in questo momento al suo massimo avvicinamento annuale alla nostra stella. La pietra miliare orbitale è conosciuta come “perielio“, e segna il momento in cui la distanza tra la Terra e il Sole è al minimo. L’evento si verifica ogni anno ai primi di gennaio, e in questo 2012 ha avuto luogo Giovedì 5 Gennaio alle 2:00 (ora italiana). In media, la Terra orbita attorno al Sole ad una distanza di circa 150 milioni di chilometri. Questa distanza è nota come 1 unità astronomica (UA), e serve come parametro di riferimento per le distanze da altri pianeti del nostro sistema solare. Marte, per esempio, dista 1,5 UA dal Sole, mentre Giove è circa 5,2 UA dalla nostra stella. Proprio come gli altri pianeti del nostro sistema solare, l’orbita della Terra non è un cerchio perfetto, ma è leggermente ellittica – o di forma ovale – il che significa che ha un punto più vicino al Sole (perielio) e un punto più lontano (che è noto come afelio). In questo momento la Terra è a 147 milioni di km dal sole, o circa 0,983 UA, mentre l’afelio verrà raggiunto il 5 luglio, quando la distanza stimata sarà di 152 milioni di Km, 1,017 UA dal Sole. La differenza tra i due estremi dell’orbita terrestre è poco più di 5 milioni di km. Nel mese di Gennaio, il Sole può apparire più brillante del 7 per cento in più di quanto non faccia nel mese di Luglio durante l’afelio, secondo le descrizioni della NASA. Nell’emisfero Boreale questo concetto potrebbe creare confusione, dal momento che il massimo avvicinamento si verifica durante la stagione invernale, e viceversa la massima distanza in Estate. In realtà le stagioni della Terra sono determinate dall’inclinazione del nostro pianeta sul suo asse, non dalla distanza rispetto alla stella.
La Terra ruota su un asse inclinato di 23.5 gradi dalla verticale. Questo inclina l’emisfero Nord lontano dal Sole durante l’inverno boreale e verso il Sole durante l’estate. I telescopi spaziali vigilano continuamente la nostra stella per studiarne le tempeste solari. Dal momento che alcune di queste sonde sono stazionate nei pressi della Terra o della sua orbita, gli scienziati hanno dovuto tener conto delle variazioni delle dimensioni apparenti del sole quando il pianeta raggiunge il suo perielio e l’afelio. Una tra queste è la sonda Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, che ha più telecamere per registrare video ad alta definizione del Sole. Gli scienziati della missione SDO hanno riferito che il perielio della Terra ha giocato un ruolo importante nella scelta fotocamere digitali della sonda (noto come i dispositivi accoppiati a carico, o CCD). Perché dovrebbe interessarci? “Perché SDO prende un sacco di immagini del Sole. Al perielio appaiono un po’ più grandi di quanto non facciano all’afelio nel mese di Luglio,” spiegano gli scienziati della missione.
Articolo di   di Meteoweb