martedì 9 novembre 2010

Ancora Pioggia!!! E poi San Martino


Nelle ultime ore una nuova perturbazione ha interessato l’Italia, inserita nel letto di correnti sud-occidentali orchestrate dal profondo ciclone Becky sull'ovest europeo, determinando un peggioramento già dalla scorsa notte soprattutto sulle regioni tirreniche e sul Nordest.

Piogge e rovesci anche temporaleschi si sono scaricati in mattinata sulle coste liguri di Levante, toscane settentrionali, campane e calabresi, risultando più intensi su Irpinia, Salernitano e Agronocerino-sarnese, dove gli accumuli pluviometrici superano ormai gli 80-100mm dalla mezzanotte con conseguenti straripamenti di alcuni corsi d’acqua, tra cui i fiumi Sele e Sarno.

Danni si registrano anche su Napoli per rami spezzati, caduta di cornicioni e cedimenti stradali, mentre il forte libeccio impone uno stop agli aliscafi; da segnalare inoltre una frana e Beverino, nello spezzino, e forti piogge nel fiorentino.

Nel corso del mattino le piogge legate al nuovo sistema frontale hanno raggiunto anche gran parte delle regioni settentrionali, in forma debole o di pioviggine il Nordovest, in modo più continuo il Nordest, specie le alte pianure venete ed il Friuli, con temporale a Trieste. Intanto sull’arco alpino è tornata la neve oltre i 900/1200m, non particolarmente intensa ma un po’ più abbondante sul settore centro-orientale, dove i fiocchi hanno raggiunto quote anche più basse, fino a 700m sul Tarvisiano.

Nevicate hanno interessato anche la dorsale settentrionale, fino a 1300m sull’Appennino Tosco-Emiliano, a quote sempre più elevate scendendo di latitudine.
E’ andata meglio sul versante adriatico, riparato dallo spartiacque appenninico, con tempo più soleggiato ad eccezione di qualche pioggia che è sconfinata alle Marche.

Ad accompagnare l’ingresso della perturbazione sono state intense correnti di Libeccio che hanno soffiato impetuosi su tutti i bacini, spazzando le coste occidentali della Sardegna e gran parte di quelle tirreniche, con venti anche oltre i 50-60km/h che hanno reso i mari agitati.


ARRIVA L'ESTATE DI SAN MARTINO?


Come si nota dalla carta qui sopra, il fine settimana potrebbe verificarsi la famosa estate di San Martino.

Ma chi era San Martino?  
Martino di Tours
nacque a Candes-Saint-Martin il 316 o 317 e fu così chiamato dal padre, importate ufficiale dell'Esercito romano, in onore di Marte, il dio della Guerra. Da adolescente si trasferì con la famiglia a Pavia ove all'età di 15 anni si arruolo nell'esercito. Mandato in Gallia conobbe il Cristianesimo tant'è che si congedò dalle armi divenendo monaco nella regione di Poitiers. Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica. Si narra infatti che quando si trovava alle porte della città di Amiens, in una giornata di pioggia, vento e gelo con i suoi soldati, incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. San Martino, contento di avere fatto la carità, spronò il cavallo e se ne andò sotto la pioggia, che cadeva più forte che mai. Ma fatti pochi passi ecco che smise di piovere ed il vento si calmò. Di lì a poco le nubi si diradarono, il cielo divenne sereno e l'aria si fece mite. Il sole cominciò a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.


Da qui nasce la leggenda dell'Esteta di San Martino. Ma c'è un fondo di verità? Se esaminiamo la mappa climatologica media del periodo tra l'11 ed il 20 Novembre, tra il 1968 ed il 2008, relativa alla pressione al livello del mare sull'Europa si evince qualcosa di sorprendente. Sebbene l'Estate di San Martino rimane una leggenda popolare, essa trova tuttavia un reale riscontro fisico. Infatti nelle seconda decade di Novembre le carte mostrano una moderata espansione dell'Anticiclone dellaAzzorre dalla Spagna verso tutto il Mediterraneo, inglobando parte dell'Europa occidentale e centrale, lasciando invece strade alle correnti perturbate fredde solo sull'Europa nordorientale. E' evidente quindi che l'Estate di San Martino presenta un fondo di verità che trova conferma anche nella storia recente.



Anche quest'anno pare che questo trend verrà in parte rispettato con l'alta pressione in espansione dall'Europa occidentale verso la Penisola balcanica, garante di un Weekend soleggiato al Sud ma anche di un Venerdi ed un avvio di sabato discreto al Centro nord.

 Focus Sardegna:


 Immagine al visibile del sat 24 sulla Tunisia












Immagine all'infrarosso del sat 24 sull'Europa














Immagine meteo AM scariche elettriche
















VENTI SARDEGNA
















DIREZIONE E ALTEZZA ONDE (Espressa in metri)














Una pioggia costante e con intensità solo occasionalmente intensa per brevi periodi, ha interessato la Sardegna nelle ultime 24 ore. Gli accumuli sono ormai prossimi ai 100 mm (da inizio peggioramento) nell’iglesiente, interessato da ieri da una maggiore frequenza di piogge deboli, alternate a rovesci temporaleschi, occasionalmente anche con grandine. Proprio per la città di Iglesias dobbiamo citare il dato pluviometrico di ieri di 64 mm, che risulta record degli ultimi 7 anni almeno per una sola giornata. 


A eccezione della costa orientale e delle coste del nord Sardegna, buona parte del resto dell’isola ha accumulato quantitativi oltre i 50 mm, da ieri. Si tratta di una distribuzione delle piogge insolitamente omogenea, tipica proprio delle perturbazioni atlantiche.

Non sono sicuramente cifre che fanno notizia, se confrontate ai dati a cui ci hanno abituato le alluvioni lampo di fine autunno, ma questa configurazione sinottica è completamente diversa e molto più utile al territorio.

Dove è finito il vento?

Il vento è attualmente confinato pochi km a sud della Sardegna e sta portando in queste ore una forte mareggiata lungo le coste del sud Ovest. La convergenza che si realizza invece poco prima della Sardegna (linea rossa nella immagine sat), favorisce i moti verticali sul sud dell’isola, con un conseguente calo di intensità delle correnti al suolo, una situazione ben inquadrata da gfs, nella immagine che avevamo allegato all’articolo di Sabato. Nelle prossime ore si assisterà a un rinforzo del vento anche sul sud Sardegna.
Cerchiati in rosso vediamo invece le nubi da rotore, tipico sintomo di venti intensi e scarso gradiente termico verticale. Si osservano in Sardegna, durante le fortissime maestra late stabili.

Da venerdì con l'arrivo del maestrale che spazzerà le ultime nubi possiamo confermare che l'anticlone delle azzorre farà capolino e rimarrà a protezione per qualche giorno, regalandoci un fine setimana mite con  ampie schiarite.

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