venerdì 19 novembre 2010

Primo intenso raffreddamento alle porte per l'Europa

CIRCOLAZIONE ARTICA, operazione attacco In grande anticipo, vi avevamo già messo al corrente dei segnali favorevoli che si potevano cogliere, analizzando una serie di parametri della circolazione atmosferica, riguardo un primo intenso raffreddamento stagionale pronto ad attaccare il Vecchio Continente nel corso della terza decade di movembre. Ormai ci siamo, peraltro mancano ormai meno di 10 giorni all'inizio dell'inverno meteorologico: nella stagione scorsa, il primo serio attacco invernale giunse in Dicembre attorno all''Immacolata, quest'anno un po' più in anticipo.

Ma vediamo esattamente quali risvolti attenderci in merito all'evento: in sostanza, un solido blocco anticiclonico si andrà a rafforzare sulla Groenlandia, ma la sua vastità andrà ad includere anche i territori polari sopra la Scandinavia: aria molto fredda si metterà quindi in moto più a sud, con un nocciolo gelido del Vortice Polare in consolidamento sul Baltico. Lo sbarco delle correnti artiche verso le nostre latitudini mediterranee potrebbe subire un rallentamento e la causa andrebbe ad attribuita ad una minore presa, al largo dell'Iberia, del lungo corridoio anticiclonico dall'Atlantico alla Groenlandia.

Per questo motivo, sull'Italia il raffreddamento potrebbe essere più marginale e parziale, in quanto ulteriormente attutito dalla barriera alpina. Alcune ipotesi modellistiche peraltro mostrano la possibile confluenza di correnti miti occidentali oceaniche alle nostre latitudini, proprio sfruttando la debolezza dell'anticiclone sull'Iberia. L'inserimento di questo nastro di correnti cicloniche favorirebbe maltempo per il nostro Paese, ma in condizioni nel complesso un po' più miti. Si avrebbe pertanto un remake di diverse irruzioni fredde di una buona parte dell'inverno dell'anno scorso, con il freddo e la neve generalmente confinati al Nord Italia e a parte delle regioni centrali.

Mappa multimodel di previsione dell'altezza dei geopotenziali a 500 hPa e della pressione al suolo per le ore 00Z del 25 novembre: scenario meteo d'inizio settimana condizionato da un progressivo afflusso d'aria artica verso l'Europa Centro-Settentrionale: ruggito invernale. Rielaborazione grafica a cura della Redazione Meteo Giornale. Fonte http://www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo

Mappa multimodel di previsione delle termiche a 850 hPa per le ore 00Z del 25 novembre: si nota l'Italia un po' ai margini, con la catena alpina che opporrà un'azione di sbarramento allo sconfinamento deciso dell'aria artica. Fonte http://www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo

L'Italia non è forse ancora pronta per ricevere di colpo un attacco del Generale Inverno, forse è molto meglio abituarci man mano con il progressivo raffreddamento che comunque caratterizzerà i primi giorni della prossima settimana. D'altronde, in questo periodo novembrino gran parte d'Europa e la Russia convivono ancora con una fase considerevolmente mite: il tracollo termico risulterà quindi molto rilevante alle alte latitudini, dove dovrà essere scalzata aria davvero tiepida per il periodo.

Variazione termica in quota (altezza di 850 hPa) stimata dalle GFS fra la situazione attuale e quella del 25 novembre: si noti il drastico raffreddamento atteso soprattutto alle latitudini artico-scandinave, ove si avranno crolli termici localmente di oltre 15 gradi.

In questa prima fase rimarremo dunque spettatori di un inverno che darà subito grande spettacolo sul Centro-Nord Europa, anche se le prime nevicate a quote relativamente basse, in un contesto ben meno freddo di quello continentale, si potrebbero vedere localmente anche in Italia, al Nord e sull'Alto Appennino.


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